“La Corte dei Conti, a sezioni riunite, in sede giurisdizionale, nel 2021, ha riconosciuto per gli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento civile, il medesimo trattamento pensionistico riservato alle forze armate e forze dell’ordine ad ordinamento militare, sancendo che la quota retributiva del 2,44% vada estesa a tutti gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa. Il Governo Italiano ed il Parlamento con la legge di bilancio u.s. con la legge 234, nell’ art 1 comma 101, attraverso le relazioni allegate, ha previsto e codificato le spese da sostenere per gli anni futuri e quelle per sanare gli anni passati, riconoscendo le sperequazioni avvenute.
Nonostante le chiare indicazioni legislative – dichiarano i senatori Causin e Pacifico di Coraggio Italia – la recente circolare INPS comprende unicamente le pensioni maturate dal 1° gennaio 2022, escludendo il diritto alla corresponsione degli arretrati quinquennali previsto invece per le forze di polizia ad ordinamento militare creando, a tutti gli effetti, una disparità di trattamento. In legge di bilancio 2022 era stato equiparato il trattamento pensionistico delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare prevedendo anche uno stanziamento a copertura degli oneri.
Con la circolare INPS si attua una nuova ed inaccettabile differenziazione tra il trattamento pensionistico dei militari e quello dei civili, nonostante siano tutti inquadrati sotto lo stesso comparto di sicurezza e difesa discriminando una parte molto significativa di chi si mette a servizio dello Stato sacrificando anche la propria incolumità per garantire la sicurezza dell’intera società – concludono i Senatori Causin e Pacifico di Coraggio Italia.