Tra le misure, interventi di politica industriale e per lo sviluppo delle rinnovabili
Il consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto-legge che introduce “misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.
Le risorse messe in campo ammontano a 8 miliardi di euro.
5,5 di questi sono destinati a far fronte al cosiddetto “caro bollette”.
2,5 miliardi, invece, al sostegno delle filiere produttive.
Nei 37 articoli del decreto, finalizzati a impedire un arresto della crescita economica, si mettono quindi al centro famiglie, imprese, regioni, comuni, strutture sanitarie e il settore dell’autotrasporto.
Il decreto legge introduce anche la necessità di puntare a un maggior sviluppo delle energie rinnovabili e sul rilancio delle politiche industriali.
Se, quindi, una parte degli interventi sono finalizzati a rispondere all’emergenza attraverso l’erogazione di fondi che vadano a calmierare i prezzi di gas e luce, dall’altra incentiva il fotovoltaico semplificando le modalità per poter installare i pannelli solari sui tetti degli edifici in aree agricole e industriali, l’incremento della produzione nazionale di gas per diminuirne l’importazione e della produzione di carburante sintetico da utilizzare nei settori dei trasporti e degli aerei.
Per far fronte al caro bollette anche nel secondo trimestre del 2022 è previsto l’annullamento degli oneri generali di sistema applicati alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, con potenza disponibile fino a 16,5 KW o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
Per quanto riguarda il gas, 1 miliardo servirà per ridurre l’Iva, che sarà portata al 5% e gli oneri generali.
Gli utenti svantaggiati dal punto di vista economico e quelli in gravi condizioni di salute potranno beneficiare di ulteriori agevolazioni (bonus sociale) sulla fornitura di energia elettrica.
Ugualmente, un contributo straordinario sarà erogato alle aziende energivore, più di 7 mila in Italia, che lo vedranno sotto forma di credito di imposta.
Non è la prima volta che il Governo interviene per frenare il caro bollette.
Nel III trimestre del 2021 lo ha fatto stanziando 1,2 miliardi, nel IV trimestre dello stesso anno ne ha aggiunti altri 3,5. Ora arrivano i 5,5 introdotti con l’ultimo decreto approvato il 18 febbraio 2022.
Riguardo alle filiere produttive, il decreto prevede interventi per la riconversione e la riqualificazione dell’industria del settore automotive e per la produzione di microprocessori.
Il decreto non è sostenuto da scostamenti di bilancio.
“Le risorse stanziate – ha rilevato il presidente del Consiglio Mario Draghi – sono finalizzate a rilanciare una crescita sostenuta, equa e sostenibile e derivano dai margini di crescita e finanza pubblica ottenuti lo scorso anno”.